mercoledì 18 gennaio 2012

Chiuso in cantina

Il capo, dall'alto della sua comprensione, mi concede un giorno la settimana a casa per scrivere la mia relazione di stage. Di solito la mia efficacia è minore, anche perchè ne approfitto per fare molte altre cose, tra cui la spesa e portare fuori il gatto.

Il tempo del guinzaglio è finito, ormai lui, Rudi, la star, è un gatto indipendente: gli si mette il collare per segnalare che non è un gatto perso, e lo si accompagna alla porta del condominio. Lui esce e ritorna davanti alla porta quando ha voglia di rientrare. Il trucco sta nel passare ogni tanto, circa ogni ora, e vedere se lui vuole risalire (sono 8 piani, fra l'appartamento e la porta; ormai il gatto ha imparato che si fanno a piedi solo nelle giornate ispirate, altrimenti esiste l'ascensore).
A volte i vicini, entrando o uscendo dal condominio, fanno entrare il gatto nell'androne, ed in genere lo si trova li in attesa. Sull'androne però dà anche la porta della cantina, luogo di delizie gattesche, nonché luogo dove viene ospitata la lavatrice comune. Un giorno, mentre rientro dalla vana ricerca di micio, una vecchietta ben intenzionata mi comunica di averlo fatto entrare in cantina, dato che lui mostrava segni di volerci andare. Quando sono arrivata, il gatto dava anche chiari segni di voler uscire, dopo essere rimasto chiuso dentro per diverse ore.
Lezion n uno: mai chiudere un gatto in cantina
Lezione n due: se lasciate libero un gatto, fate attenzione alle vecchiette gattofile e benintenzionate! E controllate la cantina!

6 commenti:

  1. Ho presente, non si contano più le volte in cui Paciugo è rimasto chiuso in cantina... di solito lo si ritrova appeso alla finestra che miagola disperatamente per farsi aprire

    RispondiElimina
  2. "luogo di delizie gattesche", questa espressione è alta letteratura. Complimenti!

    RispondiElimina
  3. Solo che in questo caso la cantina è in realtà un rifugio anti-bombe e quindi senza finestre.
    La svizzera ha obbliato i costruttori di edifici di dotare gli stessi di rigugio anti-bombe per un lungo periodo di tempo lo scorso secolo. Molto utile, dato l'alto numero di guerre in cui è rismasta coinvolta la svizzera negli ultimi anni... (zero da qualche secolo)

    RispondiElimina
  4. Un rifugio anti bombardamento??? In Svizzera??? Adesso ci stai prendendo in giro...

    RispondiElimina
  5. E che non hai visto i bunker anticarro-della-II-Guerra sparsi per i prati.

    RispondiElimina
  6. Ci fanno pure le passeggiate a tema... la chiamano la via de Toblerone...

    RispondiElimina