lunedì 16 gennaio 2012

Zermatt

Zermatt!

Gli svizzeri lo conoscono, questo nome. Famosa località sciistica, pesino senza auto, casette di legno e hotel in stile chalet, solo a sei piani e con piscina, vista sul Cervino (parete nord). Siamo nella profonda svizzera tedesca, ma a un tiro di schioppo dal confine italiano; dall'altro lato del passo c'è Cervinia, se vi arrampicate in alto con lo skilift potete anche scendere dalla parte italiana.


L'avventura comincia un sabato mattina, il treno Ginevra-Briga (Brig per i Tedeschi) parte prima dell'alba. Sul serio, vediamo il solo sorgere sul lago dalle parti di Losanna. É lo stesso treno che porta in Italia, per un pezzo costeggia il lago di Ginevra (o di Losanna, o Lemano, a seconda di dove cadano le vostre lealtà geografiche), poi si inerpica in mezzo ai monti. Poco dopo Briga, a Visp (Vispa per gli italiani, Uisp per gli inglesi, Viège per i francesi, miracoli degli annunci multilingua)  si cambia treno: l'espresso Visp-Zermatt sale lungo la vallata, passando paesini dagli impronunciabili nomi tedeschi, arrampicandosi ora da un lato ora dall'altro della valle del torrente Vispa, (altro spazio non c'è) in un paesaggio che diventa sempre più ricoperto di neve.
Treno carico di vacanzieri attrezzati di sci e scarponi, controllore e annunci multilingue.

Nel paesino l'organizzazione è tedesca e la confusione italiana. Auto non ce ne saranno, ma la via principale è gremita di famigliole in vacanza e busetti elettrici (muniti di catene) che trasportano le vettovaglie o i clienti degli hotel. Un hotel particolarmente folkloristico al posto dell'autobus manda alla stazione la carrozza con i cavalli, e con il cocchiere in divisa da postiglione vittoriano.
Il tempo non è dei migliori, nuvolaglie sparse si ammucchiano davanti alle montagne. Il Cervino, star della regione, si mostra a tratti. Le ragazze dell'ufficio informazioni turistiche informano gentilmente che buona parte delle piste sono chiuse, che il meteo prevede brutto, e che certamente possono dare una cartina del villaggio.

A completare l'opera, l'intenzione della spedizione è sperimentare il mitico mondo delle ciaspole; le nostre eroine imparano presto che le piste da ciaspole sono le ultime ad essere riaperte dopo un'abbondante nevicata. Mistero sulle motivazioni. Ripiegheranno su una pista da camminata invernale (pista molto più battuta, sulla quale bastano gli scarponi).

Le nostre prendono un trenino ancora più piccolo, direzione Rotenboden, che le porta all'inizio della pista, e a un convenientemente piazzato rifugio/ristorante dove fare scorta di viveri per la spedizione. Notate il Cervino sullo sfondo. A destra. Dove state guardando?

Incuranti del maltempo le nostre partono per la discesa di 800 metri (in dislivello, non in totale) per raggiungere Zermatt, attraverso boschi innevati, piste da sci, rifugi vari, ponti su fiumi ghiacciati, e il tutto circondato.. dal silenzio della natura innevata? Beh, la maggior parte del tempo si. A parte i rumorosi sciatori e i rifugi discotecari. 

E verso il basso si va, seguendo cartelli gialli non sempre coerenti (chissà perché Zermatt si raggiunge sia a destra che a sinistra) ma sempre presenti (il turista non si deve perdere nella natura incontaminata). Le nostre si perdono nella contemplazione dei monti, cercando l'inquadratura migliore per rendere l'immensa bellezza, per poi accorgersi che, dietro le nuvole, anche il sole scende a valle. Perdersi in una notte montana sotto la neve, che nel frattempo ha cominciato a scendere fa un po' troppo "piccola fiammiferaia" e le nostre, da donne moderne, si affrettano verso il paesino, certe di trovare i conforti della civiltà che le aspettano (leggi: bagno caldo).
All'albergo, una sgradita sorpresa: il riscaldamento è "momentaneamente" fuori uso. Stanno cercando di farlo funzionare da almeno tre ore. Potrebbe essere necessario spostarsi in un altro albergo. Potrebbe. E in effetti lo è, dopo un'ora di attesa. Almeno, il trasbordo avviene con comodo busetto elettrico fino a un albergo- udite udite- di categoria superiore. Nell'ingresso il fuoco scoppietta, l'alloggio destinato è composto da stanza + salottino (con caminetto, spento) + bagno + balcone di 5 m per 1,5 m con vista sul Cervino. O meglio, sulla nuvola dietro a cui si nascondeva il Cervino. Che qui chiamano Matterhorn. 

Vittoria!

2 commenti:

  1. Mi piace l'atmosfera da "Piccola fiammiferaia" , è da questi dettagli che si nota che non c'è il mio zampino... una notte nei boschi, circondati solo da neve e oscurità? Come minimo la Piccola fiammiferaia chiamata in causa era una pazza psicotica armata d'ascia

    PS perché qui non c'è la neve D= invidia

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  2. Solo perchè non avevo l'ascia con me...

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