martedì 13 dicembre 2011

Fermata dalla polizia svizzera

Fra i miei compiti di stagista italiana qui c'é l'obbligo di passeggiare micetto.
Micetto è Rudi, il nipotino peloso, il gatto di mia sorella (che mi ospita), ed è stato abituato fin da piccolo a camminare al guinzaglio.


Camminare: in realtà è un'alternanza di piccola corsa e fermate per annusare qualcosa di interessante, o per valutare la situazione, Va da sé che, essendo un gatto, vuole andare dove vuole lui e quindi spesso le mie passeggiate con lui si risolvono in un tiro alla fune (in genere vinco io).In genere le passeggiate a guinzaglio arrivano fino al parco pubblico, dove il gatto viene liberato e corre gioiosamente per un paio d'ore, quando qualcuno va a recuperarlo.

Alcuni giorni fa, meno di una settimana dopo il mio arrivo, ho accompagnato Rudi verso il parco. Stiamo trotterellando allegramente lungo il marciapiede quando mi sento chiamare "Signora!". Mi volto e una vigilessa sta venendo verso di me. Panico. Forse qualche legge svizzera vieta di portare i gatti al guinzaglio, forse non sono stata proprio rispettosa delle striscie pedonali nell'attraversamento (ups), forse pensa che stia maltrattando il micio.

Invece no. La signora mi avvicina per chiedermi se è veramente un gatto, e come ho fatto a insegnarli a stare al guinzaglio, e per accarezzarlo.E per raccontarmi dei suoi gatti. Ci scambiamo informazioni sui felini e le loro preferenze, liberiamo micetto che saltella felice, e ci salutiamo. Lei torna a controllare le macchine parcheggiate e io rientro verso casa. Senza multa.

1 commento:

  1. Paura di finire in qualche questura svizzera eh??? Lì non potrei neanche portarti le arance =(

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