sabato 2 giugno 2012

Solo per signore

Brevissima introduzione allo shopping svizzero.

Niente di grave, si svolge come in Italia, il rito si consuma soprattutto il sabato pomeriggio, i negozi sono aperti durante la settimana fino alle sette e il sabato fino alle cinque di pomeriggio (supermercati compresi; i brontolii degli stranieri non mancano). I grandi magazzini di solito hanno un ristorante- bar all'ultimo piano (apprezzato da una italiana accaldata e in calo di zuccheri dopo aver inutilmente girato 2 piani di negozio), ma la cosa importante è: l'indicazione della taglia.
Nella mia ignoranza pensavo a Ginevra si usassero le taglie francesi, invece no; esistono le taglie svizzere, che sono una in meno rispetto alle taglie francesi, che sono due in meno rispetto alle italiane. Che non c'entrano niente con quelle americane, che ormai si trovano solo per i jeans. 
Perduti? Ok, esempio: in Italia io porto la 40, in Francia la 36, in Svizzera la 34. Tutto chiaro adesso? Mica tanto: l'importazione di marche francesi è la norma, quella di marche italiane solo poco meno diffusa. L'indicazione della taglia non è sempre univoca; nei casi fortunati l'etichetta indica tutte le versioni indicate sopra, nei casi un po' meno fortunati esiste la dicitura "taglia europea". Ottimo: ma è la francese o l'italiana? 
Ricorderei che quella cosa che in Italia si chiama "presa elettrica tedesca" qui è chiamata "presa elettrica francese", in quanto usata in Francia. Serve dire che gli Svizzeri ne hanno una diversa?
Fortunatamente, la misura delle scarpe non cambia.

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