Prato Fiorito |
La Brévine, e il vicino lac des Tailleres, è conosciuta per essere il luogo più freddo di tutta la Svizzera. Se in inverno questo si traduce in un lago così ghiacciato da essere pattinabile, alla fine di maggio con il sole splendente questa caratteristica si rivela piacevole.
Il tragitto si svolge in parte in treno, in parte sui bus postali, una vera istituzione svizzera alla quale consacrerò un post apposito. Ma qui basta dire che sono dei bus che collegano i paesini sperduti su per i monti, dove non arriva il treno, e assicurano il collegamento a tutte le località.
Dato che siamo in Svizzera, è possibile acquistare un biglietto unico alla biglietteria ferroviaria, da Ginevra a la Brévine, indicando il percorso in modo che poi ferrovie e bus postali possano spartirsi il ricavato.
Il lac des Tailleres |
I nostri eroi commettono il primo errore della giornata scendendo alla stazione sbagliata, e prendendo quindi un percorso diverso. Poco male, il gentile autista, dopo aver cercato di spiegarsi in tedesco, ci ripete in francese che non c'è alcun problema, solo l'ultimo tratto è svolto in genere con un autobus a richiesta nei giorni festivi, abbiamo provveduto a prenotarlo?
No. Non abbiamo provveduto a prenotarlo, non sapevamo che alcune tratte nei fine settimana diventano solo su prenotazione e non abbiamo idea di che numero comporre per chiamare la compagnia dei bus.
Casette sparse |
Il gentile autista ci rassicura alla discesa, ha avvertito il collega che comunque doveva essere lì per recuperare un'altra coppia di passeggiatori (che avevano prenotato), c'è solo un piccolo spostamento nell'orario. La mia ammirazione per quest'uomo sale. È riuscito a fare questo guidando a tutta birra per stradine sinuose tra boschi di conifere e prati verdeggianti cosparsi di fiori, e senza mancare neppure una delle minuscole fermate di autobus che costellano la via, situate al piede di una strada sterrata che raggiunge un gruppo di case, o in mezzo a un paesino dai vicoli tortuosi. Complimenti.
Prati, pascoli e conifere |
Il nuovo autobus porta noi, un gruppo di passeggiatori e una vecchietta locale al luogo di partenza, incrocio notevole di percorsi pedonali. Questo è il Giura, siamo ancora in territorio svizzero ma non molto lontano dal confine con Francia e con i cantoni tedeschi. Qui il territorio è dolcemente ondulato, il fondo della conca è un lago allungato di qualche chilometro di lunghezza, i prati sono cosparsi di fiori (e mucche al pascolo) e mescolati ai boschi di conifere, le contrade poco popolate e le case sparse ben lontane una dall'altra. Il tutto è collegato da una rete di sentieri pedonali ben segnalati che sfruttano sentieri forestali, strade bianche, sentieri dei malgari, e ci porteranno più volte ad attraversare le recinzioni per il bestiame. Spesso sotto lo sguardo placido o preoccupato del bestiame medesimo.Ma il medesimo sentiero porta anche la sorpresa della giornata: un capriolo che ci ha attraversato la strada di corsa, entrando in una radura.
Bestiame al pascolo |
Ma questo oltre. L'obiettivo è Le Verrieres, 18 km avanti. Gambe in spalla, prima lungo il lago, di cui abbiamo costeggiato la riva sul lato lungo, fra turisti che si riposavano sull'erbetta e altri che allestivano il barbecue. Poi il sentiero sale ripidamente per superare la catena di colline che costituisce una delle rive del lago, e continua a salire più dolcemente fra i prati aperti. Dentro alla foresta, mantenendo l'altitudine raggiunta, e poi scende dolcemente, fra boschi aperti e pascoli; il sentiero a volte sparisce, è appena una traccia tra un cartello giallo e l'altro, a volte si biforca per raggiungere contrade isolate ma alla fine esce dal bosco di Envers. La seconda parte del viaggio è piacevole ma calda, e attraversa paesi costituiti da una doppia fila di case lungo la via principale, ma dotati di scuola (e fermata dell'autobus) e della provvidenziale fontana dove riposarsi. Le Verriers comincia ad apparire in lontananza, fra un dosso e l'altro e piano piano si avvicina, promettendo un po' di riposo ai piedi stanchi e alle membra accaldate.
Fontana potabile |
Qui ci aspetta una stazione del treno in disuso e una degli autobus non
presidiata; gli orari sono esposti, e questo ci rassicura, anche se non
completamente vista l'esperienza della mattina. Abbiamo fatto bene a
dubitare: il pulmino che si ferma sgommando proprio davanti a noi è
della rete regionale di trasporti, e assicura i collegamenti la domenica
solo su prenotazione. La fortuna ci ha assistite ancora: qualcuno ha
prenotato l'autobus alla frazione successiva e l'autista ha fatto tutto
il percorso. Dopo averci emesso i biglietti senza sovrapprezzo (ancora
una volta, ogni autobus è equipaggiato per emettere biglietti per
qualunque punto della Svizzera), l'autista affronta il viaggio con guida
sportiva, e ci deposita in orario alla stazione del treno, da dove
gentilmente torniamo a casa.
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