domenica 23 settembre 2012

Visite dall'Italia

E ben, da ormai qualche mese me ne sto quassù sulle rive del lago Lemano. Per vari motivi mi ritrovo abbastanza spesso a prendere il treno che mi riporta in Italia, dove i pochi giorni di permanenza vengono assorbiti in un vortice di pratiche burocratiche, visite ai parenti e incontri con gli amici.

È stato quindi con interesse che ho ricevuto le visite dall'Italia, e che con un certo orgoglio di locale ho mostrato le bellezze della mia città d'adozione. Quindi, cosa non manca mai nella visita? Euh.. Ginevra dal lato visite culturali si esaurisce in poco tempo, ma le rive del lago in primavera-estate offrono divertimento per i naturalisti.
Svasso in immersione
 Lo stesso lungolago che in febbraio era una distesa polare, si rivela ricco di vita all'occhio dell'amico naturalista fermatosi per una tappa di riposo sulla via di Lione. Dopo la rituale pausa ristoratrice ai Bains de Paquis ci aspetta la passeggiata sul lungolago.
Dico rituale perchè i Bains de Paquis sono un indirizzo da segnare per i visitatori; costruiti nel 1872, ospitano una buvette (piccola ristorazione, caffè e bevande) una spiaggia in centro a Ginevra dove ogni anno i cigni fanno il nido a fianco dei bagnanti, trampolino per i tuffi, spazio massaggi, sauna e bagno turco. Nel tempo, data la relativa vicinanza al quartiere della prostituzione ginevrina, erano diventati un'appendice dello stesso, tanto che le autorità volevano abbatterli. Un'associazione di quartiere è nata per salvaguardarli e ne ha preso in carico la gestione, installando la buvette e l'accesso a pagamento alla spiaggia per autofinanziamento. La buvette è molto frequentata, date le porzioni abbondanti e a prezzi ragionevoli, e la possibilità di pranzare sulle rive del lago. La scelta non è amplissima, dato che vengono proposti uno o due piatti principali, ma ogni volta che sono andata il piatto era diverso. È un posto tipicamente ginevrino, tanto da meritare una menzione all'ufficio del turismo.

Ninfee del giardino botanico
 Dunque, dopo aver ristorato gli stanchi viaggiatori, si arranca con ragionevole passo verso i giardini botanici, lungo il Quai. Ragionevole perché inframezzato da soste turistiche: sguardo al getto, tavola di orientamento per individuare le montagne, e fauna locale, principalmente uccelli acquatici.
Non ci siamo arrivati al giardino botanico, complici la pausa caffé, un treno da prendere, e molte notizie da scambiare, oltre a un omaggio all'isola di Rousseau da pagare.
A grande richiesta: il Monte Bianco visto da Ginevra
La seconda visita dall'Italia si è prolungata per alcuni giorni, e uno è stato dedicato interamente alla visita turistica. Partendo dalla città vecchia, ci siamo arrampicate sul campanile (o meglio, sui campanili) per gustare la vista dall'alto della città; siamo poi scese all'isola Rousseau, dove il Rodano esce definitivamente dal lago di Ginevra, e dove svassi, folaghe e altro ci hanno intrattenute con le loro evoluzioni acquatiche. Infine ci siamo avviate sul lungolago verso il giardino botanico, dove serre, stagni e giardini rocciosi alpini ci hanno intrattenute per la maggior parte della giornata. Menzione speciale alla serra tropicale.
Il Monte Bianco dal lago di Ginevra si vede solo nelle giornate limpide, e quindi è stato un bonus dell'ultima sera poterlo vedere.
 Continua...

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