È stato quindi con interesse che ho ricevuto le visite dall'Italia, e che con un certo orgoglio di locale ho mostrato le bellezze della mia città d'adozione. Quindi, cosa non manca mai nella visita? Euh.. Ginevra dal lato visite culturali si esaurisce in poco tempo, ma le rive del lago in primavera-estate offrono divertimento per i naturalisti.
Svasso in immersione |
Dico rituale perchè i Bains de Paquis sono un indirizzo da segnare per i visitatori; costruiti nel 1872, ospitano una buvette (piccola ristorazione, caffè e bevande) una spiaggia in centro a Ginevra dove ogni anno i cigni fanno il nido a fianco dei bagnanti, trampolino per i tuffi, spazio massaggi, sauna e bagno turco. Nel tempo, data la relativa vicinanza al quartiere della prostituzione ginevrina, erano diventati un'appendice dello stesso, tanto che le autorità volevano abbatterli. Un'associazione di quartiere è nata per salvaguardarli e ne ha preso in carico la gestione, installando la buvette e l'accesso a pagamento alla spiaggia per autofinanziamento. La buvette è molto frequentata, date le porzioni abbondanti e a prezzi ragionevoli, e la possibilità di pranzare sulle rive del lago. La scelta non è amplissima, dato che vengono proposti uno o due piatti principali, ma ogni volta che sono andata il piatto era diverso. È un posto tipicamente ginevrino, tanto da meritare una menzione all'ufficio del turismo.
Ninfee del giardino botanico |
Non ci siamo arrivati al giardino botanico, complici la pausa caffé, un treno da prendere, e molte notizie da scambiare, oltre a un omaggio all'isola di Rousseau da pagare.
A grande richiesta: il Monte Bianco visto da Ginevra |
Il Monte Bianco dal lago di Ginevra si vede solo nelle giornate limpide, e quindi è stato un bonus dell'ultima sera poterlo vedere.
Continua...
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