venerdì 31 agosto 2012

Le feste di Ginevra

Da qualche settimana mia sorella continua a ripetere come un mantra: ti devo portare alle feste di Ginevra, ti devo portare alle feste di Ginevra, ti devo portare..
Ok, va bene, penso, portami a 'ste feste di Ginevra. Io adoro i bagni di folla.
La situazione è peggiorata dalla descrizione un po' vaga di questa manifestazione, che la fa sembrare una specie di sagra formato famiglia, con banchetti, cibarie e alcolici tutti raccolti attorno alle rive del lago. Un'altra sagra? Ma cos'è diventato questo blog, una guida alle manifestazioni folkloristiche svizzere? A quando il link all'equivalente locale di salsicce con polenta?
Nein. La sagra del rösti, cervelas e raclette deve aspettare un altro po'. Qui parliamo di organizzazione in grande stile e delusione.
L'organizzazione in grande stile prevede tre fine settimana, e le due settimane in mezzo, di stand operativi lungo il lago, attrazioni per bambini, concerti, piste da ballo con annesse iniziazioni,  e attività varie (tipo il campo da beach rugby con annesso torneo aperto a Rive). Attività che vanno dal simpatico (la banda che si sposta in bicicletta) al sinceramente dubbio (la corsa dei camerieri...), con una menzione speciale per la giornata di Slow up, dove un percorso di 30 km viene chiuso al traffico per una domenica e percorso con qualsiasi mezzo non a motore si voglia, inclusi biciclette, pattini, cavalli e semplici piedi. Lungo il percorso sono aperti punti ristoro e informativi, per esplorare la città  lentamente. Unica regola: si viaggia in un senso solo.
La delusione riguarda la partecipazione. Di bagno di folla neppure l'ombra, e le uniche attività aperte sono il concerto di Tozzi (si, è ancora vivo e si esibisce in Svizzera), il baracchino della birra e quello del wurstel-e-patatine-fritte. Tutto il resto è semi smontato o sbarrato. Colpa del clima non sempre ideale e del Ramadan. Il Ramadan che c'entra? C'entra.
Si narra che in origine le feste di Ginevra siano state create per intrattenere la folta comunità di uomini d'affari e famiglia che stazionava a Ginevra (o passava da Ginevra) provenienti dalla penisola arabica. Storicamente la Svizzera ha rapporti d'affari con la zona, e non mancano banche arabe. Qui parliamo di comunità di uomini d'affari, gente che viene a investire capitali notevoli, non immigrazione di manodopera. Quindi, grandi festeggiamenti in piena estate, per distrarre, intrattenere e indurre a spendere un po' di soldi, con la scusa di celebrare la città stessa.
Ahimé, da due anni a questa parte il Ramadan, mese di digiuno dall'alba al tramonto della tradizione musulmana, cade in pieno periodo delle Feste di Ginevra (il calendario musulmano essendo lunare, le feste sono mobili e cambiano di anno in anno), e buona parte della comunità araba rientra nel paese d'origine per festeggiare questo mese con la famiglia. Risultato, meno gente in giro. I responsabili si lamentano del problema ma assicurano che questo non influenza la qualità dell'offerta.
La qualità dei fuochi d'artificio di conclusione non è stata in effetti intaccata da questa disdetta. Sabato sera si fa assolutamente il bagno di folla sulle rive del lago (qualcuno fa anche il bagno nel lago). Per tutta la lunghezza dei quais si accalcano strati di persone per vedere i fuochi (sparati dal centro del lago). Alcuni si arrampicano sul Salève per vederli meglio e in tranquillità.
45 minuti di esplosioni multicolori (e multiforma) che si riflettono nell'acqua, valgono la pena. 10 pieno agli organizzatori. 9 alla folla, seduta e composta a parte qualche Ooooh durante lo spettacolo, e decentemente ordinata anche all'uscita (solo un paio di strade invase). Meno 5 al gruppo di adolescenti parcheggiati proprio alle nostre spalle che - non sono stati zitti un momento - hanno versato acqua e altri liquidi sui vicini - hanno chiesto il permesso di passare per fare pipi nel lago (richiesta prontamente ritirata dopo un veloce scambio di sguardi).

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