giovedì 4 ottobre 2012

I referendum di settembre

Per buona parte di settembre le via sono di nuovo ricoperte di manifesti elettorali. L'ultima domenica di settembre sono previsti tre referendum, per cambiare la costituzione, per abbassare le tasse sulla proprietà dell'alloggio ai pensionati che vivono in casa di proprietà, e per vietare il fumo negli ambienti di lavoro in tutta la Svizzera (è già vietato in alcuni cantoni).
La battaglia fra i sostenitori del si e i sostenitori del no non si limita ai manifesti elettorali, ma comprende anche manifestazioni e incontri pubblici, e un po' di folklore. Un gruppo di attivisti in favore della nuova costituzione ha sfilato in costume del 1847 (data dell'attuale) portando cartelli che esprimevano idee diffuse all'epoca (come "le donne devono stare a casa" o "la libertà di pensiero è un danno per le masse") mentre altri manifestanti distribuivano volantini invitando ad andare a votare. Un modo non troppo sottile per dare degli oscurantisti agli avversari. 
In Svizzera la tassa sull'alloggio equivale praticamente a un affitto, ma è possibile scalare le spese per il mutuo e la manutenzione; ecco perchè la maggior parte degli alloggi è delle banche e di grandi società, e i pochi privati che acquistano casa lo fanno con un mutuo lunghissimo, così da compensare la tassa sull'alloggio per la maggior parte della loro vita. 
I sostenitori del referendum indicano che spesso arrivate alla pensione, le persone si trovano con un reddito ridotto rispetto a quello lavorativo, e con le intere tasse da pagare allo scadere delle ultime rate del mutuo, generando una difficoltà economica. Quindi, la proposta è eliminare le tasse sulla casa per gli anziani residenti. Sostenitori del si hanno coem slogan "si alla sicurezza abitativa" i sostenitori del no "no alle rendite". 
Il divieto di fumo nei luoghi di lavoro è rivolto a tutelare i lavoratori dal fumo passivo; come in molti paesi d'Europa, nei luoghi pubblici (caffé, ristoranti, etc) è vietato fumare, o è permesso solo in salette apposite. Il cameriere è costretto per lavoro ad entrare in queste sale ed è quindi esposto al fumo passivo. Altro problema è quello degli uffici, specie se piccoli, dove alcuni fumatori potrebbero esporre al fumo passivo i colleghi (se l'ufficio non è aperto al pubblico il divieto non vale). Otto cantoni hanno esteso il divieto di fumo a tutti i luoghi di lavoro, e il referendum propone di allargare questo divieto a tutta la confederazione. I sostenitori del no ribattono citando il caso degli uffici dove lavora una sola persona, tutelata dal suo stesso fumo al prezzo di dover andare altrove a indulgere nel suo vizio. (E non mancano uffici monopersona, quello a fianco mio lo é). 
I risultati? Potete leggerli qui 
Ricordiamo per inciso che pochi mesi fa gli Svizzeri hanno rifiutato in massa le sei settimane di vacanza obbligatorie. Consiglio di leggere anche i commenti; in questa come in altre questioni (il segreto bancario, per dirne una) una parte degli Svizzeri sembrano convinti che gli avversari abbiano come unico scopo estendere l'influenza straniera sulla politica interna. Ogni idea contraria è considerata eretica e di origine straniera. 
Dal mio osservatorio di Ginevra, città internazionale quanto mai, non ho questa impressione, anzi mi sembra assurdo. Consideriamo che 
  • Un quarto della popolazione svizzera è di origine non-svizzera. 
  • Le guardie svizzere stanno avendo problemi di reclutamento perchè uno dei requisiti è essere di famiglia svizzera (e cattolica) da sei generazioni. 
Il forte sospetto è che si tratti della famosa sindrome degli autoctoni di seconda generazione, che sentono il bisogno di mostrarsi piú svizzeri del Cervino. 



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